Secondo il Cashless Society Index 2020 l’Italia è quintultima nella classifica europea (23sima su 28 Paesi) per il terzo anno consecutivo. Tutti i dati lo confermano: la nostra è ancora una nazione cash-based, anche se negli ultimi anni i pagamenti elettronici hanno registrato una rilevante crescita.
Nel 2019 i pagamenti digitali in Italia hanno raggiunto un valore di 3,1 miliardi di euro (+109% rispetto al 2018) e nel 2020, complice la pandemia, questo mercato ha continuato la sua avanzata ovunque, Italia compresa. Si stima che entro il 2023 l’industria dei pagamenti innovativi avrà un boom, fino a raggiungere un volume di transazioni globali pari a 708 miliardi di dollari (fonte: World Payments Report 2020, Capgemini).
Per promuovere il cashless, contrastare l’evasione fiscale e permetterci di pagare meno tasse, il governo Conte ha stanziato 3 miliardi di euro l’anno per il prossimo triennio: il “Piano Italia Cashless” prevede l’introduzione del cashback di Stato, ossia il rimborso del 10% delle spese effettuate con moneta elettronica, e la lotteria degli scontrini.