Ci sono tre importanti implicazioni positive che derivano dalla messa in atto di una strategia che risponde dinamicamente ai momenti di stress, ovvero:
- Gli obiettivi strategici aziendali e delle funzioni ICT e Digital sono chiari e coerenti, più “customer-oriented”, che “product-oriented” o finalizzati alla riduzione dei costi operativi. La differenziazione è l’approccio strategico dominante rispetto a quello orientato ai costi. Si investe quindi nell’ICT e Digital, a volte con tassi che superano il 10% dei budget allocati. Gli investimenti si dirigono verso la sostituzione delle attuali applicazioni con nuovi software package di mercato, in particolare in importanti aree di processo aziendali: eCommerce e mCommerce B2C e B2B, Pianificazione aziendale, CRM/Customer care (multicanale) e gestione della produzione.
- La resilienza digitale richiede all’azienda di dotarsi di una funzione ICT e Digital che governi e gestisca bene lo sviluppo del Sistema informativo e in generale i processi di digital transformation: è prevalente il caso di un’unica funzione che presidia le componenti più gestionali dell’ICT e le nuove componenti che convenzionalmente chiamiamo Digital con budget di investimento e di spesa di tutto rispetto (in media 1,7% sul fatturato aziendale, allineati a molti altri settori manifatturieri, leggermente inferiore ad settori Retail) e una media di 19 FTE interni.
- Le tecnologie e gli ambiti digitali ritenuti di maggiore interesse nel presente sono tutti quelli che ruotano attorno ai canali digitali web e mobile, e alla raccolta, gestione e analisi dei dati di varia natura (data analytics e IA). Perdono il loro ruolo di priorità assoluta i social media, la blockchain, il 3D printing e la robotica, che forse non hanno ancora trovato una loro massiva applicazione ad alto livello. Un discorso a parte nell’innovazione digitale “open” meritano le start-up, sotto osservazione anche nel settore F&L: sembrano essere considerate come fonte di idee e di tecnologie, ma con la realistica e corretta convinzione che poi la vera innovazione la fa l’azienda stessa, applicando e amplificando sul mercato le idee, le tecnologie e le competenze acquisite.