Autore Digitag
Pubblicato il Aprile 16, 2025
Tempo di lettura 3 minuti
Autore Digitag
Pubblicato il Aprile 16, 2025
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L’aumento dei dazi doganali tra USA ed Europa impone un cambio di passo alle aziende italiane che operano nel commercio elettronico. Il pricing dinamico si afferma come leva critica per difendere margini, posizionamento e competitività. L’equazione è semplice solo in apparenza: più alti i dazi, più basso il margine. Ma per gli eCommerce italiani che esportano negli Stati Uniti, l’impatto delle nuove misure va ben oltre la redditività. Le ripercussioni toccano strategia commerciale, posizionamento di marca, scelte logistiche e sostenibilità promozionale. Il pricing, spesso gestito in modo rigido o su base stagionale, diventa oggi una leva strategica da governare in tempo reale.
Chi spedisce dall’Italia verso gli USA dovrà ricalcolare con attenzione i nuovi equilibri tra costi, prezzi e valore percepito. L’introduzione di un dazio su un prodotto può ridurre sensibilmente lo spazio di manovra per offerte promozionali, spedizioni gratuite o scontistiche, mettendo a rischio l’intera value proposition. Al contrario, chi ha strutture logistiche già localizzate negli Stati Uniti — come magazzini propri o tramite partner come Amazon FBA o 3PL — può evitare l’applicazione diretta dei dazi all’ingresso. In questo scenario, la logistica non è più solo un tema operativo, ma una vera e propria variabile fiscale e strategica.
Ma è sul pricing che si giocherà la partita più importante. Adottare una logica dinamica, in grado di adattarsi ai cambiamenti normativi, alla domanda di mercato e alla concorrenza locale, diventa oggi una necessità. Non si tratta solo di automatizzare gli sconti, ma di integrare dati economici, doganali e di comportamento d’acquisto in un sistema decisionale condiviso tra marketing e finanza. È qui che la collaborazione tra CFO e CMO può fare la differenza: il primo fornisce modelli previsionali e scenari di sostenibilità, il secondo interpreta il mercato e traduce quei vincoli in scelte di pricing, comunicazione e targeting.
Non va poi trascurata la componente tecnologica. Gestire una strategia di pricing multicanale, su più aree geografiche, tenendo conto di dazi, tassi di cambio e abitudini di consumo, richiede piattaforme avanzate e strumenti di automazione. Soluzioni di dynamic pricing, sistemi di monitoraggio in tempo reale e integrazione tra ERP, CRM e strumenti pubblicitari sono oggi fondamentali per mantenere competitività e reattività nei confronti del mercato.
L’effetto domino delle nuove politiche sui dazi si riverbera quindi ben oltre l’ufficio del CFO. Impatta direttamente sulle politiche promozionali, sulla narrativa di marca e sulla customer experience. Le aziende italiane che vogliono continuare a crescere negli Stati Uniti dovranno dotarsi non solo di nuovi strumenti, ma soprattutto di una governance condivisa tra chi controlla i numeri e chi costruisce la domanda. Perché in un mondo dove le barriere commerciali cambiano da un trimestre all’altro, l’unica costante è la capacità di adattamento.
Siamo pronti ad essere il partner ideale e supportarti a livello competitivo rispondendo a tutte le esigenze di comunicazione e marketing.