De Vita evidenzia che “Il trend dei volumi immessi nel mercato di medicinali termosensibili 2-8 °C e sottozero è in netta crescita, sia per la maggiore disponibilità di biofarmaci sia per la riduzione dei tempi necessari a verificarne la stabilità nel tempo (incidendo così direttamente sulla shelf life del prodotto).”
“L’aspetto però che voglio sottolineare”, continua De Vita, è la conferma della presenza un continuo, lento ma costante trend di crescita per quanto riguarda questo tipo di trasporto a partire dagli anni 90 in Europa. Periodo che coincide con l’arrivo sul mercato dei primi anticorpi monoclonali”. Negli Usa nel 1982 arriva da Genentech e commercializzata da Eli Lilly, Humulin, la prima insulina bioingegnerizzata. Gli investimenti del settore pharma & biotech in R&D a livello worldwide sono passati dai circa 160BN del 2016 ai quasi 240BN del 2026 con un cumulative growth rate del 8,5% annuo, anche se in italia nel recente 2019 si spendeva ancora 400€/procapite in R&D contro i 1200€ della Germania.
“Vi fornisco un altro dato: nel 2015 sui 58BN spesi in logistica farmaceutica in Italia 7BN riguardavano il trasporto a temperatura controllata e 3BN il mondo del packaging/logger. Nel 2019, ultimo dato completo a noi disponibile, la spesa per il trasporto a temperatura controllata è aumentata quasi del 30% fino a raggiungere i 13BN”.
Che cosa c’è dietro a questa crescita? Nel 2020, ben 27 sui 50 top seller del settore ha richiesto una temperatura di storage e di trasporto a 2-8 °C contro i soli 18 del 2013, anni in cui PHSE, con un’attività di strategic foresight si affaccia al mondo della pharma distribution, dopo aver avviato il suo business in quello dei clinical trial.